Perché questo tema?

Nel tempo della globalizzazione e delle molteplici influenze culturali trasversali, come si apprende a comunicare in modo culturalmente sensibile ed efficace in società complesse? Come si impara ad affrontare e gestire l’incertezza culturale? Quali competenze occorre acquisire?  

 

Sino a oltre metà ‘900 gli interculturalisti mettono a fuoco l’importanza di conoscere le differenze culturali nazionali per interagire in un mondo che si va globalizzando. Il “sistema cultura” è presentato prevalentemente come omogeneità nazionali, pur riconoscendo importanti differenze individuali.

A complicare il discorso negli ultimi decenni sono emersi molti “sub-sistemi” culturali transnazionali, ad esempio raggruppamenti per genere, per età anagrafica, per orientamento sessuale, oltre a movimenti politici, religiosi, ecologici transnazionali. Allo stesso tempo sussistono identità locali su territori nazionali diversi (ladini) e l'urbanizzazione crea un crescente divario culturale tra vita urbana e rurale.

Ci sono inoltre fattori culturali transnazionali omologanti, soprattutto negli ultimi 50 anni, come la tecnologia (TV, internet), il dominio dell’inglese come lingua veicolare mondiale, le istituzioni sovrannazionali e le aziende multinazionali, la diffusione di miti mondiali.

Per questo gli studiosi evidenziano l'importanza del contesto delle interazioni come elemento variabile nei comportamenti interculturali.

Andiamo verso una interculturalità “liquida? Come si possono formare i giovani ad affrontare così tante differenze culturali intrecciate all’interno di una società complessa?

Per rispondere a queste domande la Fondazione Intercultura ha dedicato il convegno a questi argomenti.



I convegni della Fondazione Intercultura

Ogni tre anni la Fondazione Intercultura propone un convegno internazionale (a Firenze o altrove) su temi interculturali di interesse sia per l’Associazione dallo stesso nome (Intercultura) che per la società italiana, soprattutto per il mondo della scuola. Vi partecipano in media circa 300 persone, in parte volontari dell’Associazione Intercultura e in parte docenti e ricercatori di tutto il mondo, insegnanti, persone interessate all’argomento. L’evento si articola su tre giornate e su circa 25-30 seminari paralleli di due ore, in cui eminenti studiosi discutono le loro proposte con chi si è iscritto alla loro sessione. Gli stessi relatori riassumono poi l’argomento in brevi filmati che vengono proiettati nella seduta conclusiva, prima delle osservazioni finali.

Dei convegni vengono pubblicati gli Atti integrali e il filmato finale.